Giuseppe Piantoni, il maestro col cappello

È stato il più celebre e osannato direttore della banda di Conversano. Nato a Rimini nel 1890, si distingue subito per il suo talento musicale e – giovanissimo – suona la tromba nella banda di Salò, diretta dal padre. Perfeziona i suoi studi di composizione e direzione di banda a Bologna e vince concorsi musicali a Torino e Perugia. Arruolato come ufficiale durante la Prima Guerra Mondiale, dedica un inno al generale Cadorna e scrive musica per orchestra, pianoforte e banda. Nel 1921 viene chiamato a dirigere la banda di Soleto, quindi passa a Presicce e Frattamaggiore e nel 1925 a Conversano, dove torna a guidare la banda nel 1934 dopo un’esperienza esaltante a Castellana Grotte, fino al 1940. Si dedica anche al melodramma e scrive “I Mietitori” (1913) e “Il Tizianello”, rappresentato nel 1932 al Teatro Piccinni di Bari. Conversano diventa la sua città di adozione e qui ha un’intensa attività di compositore assai prolifico a cavallo dei due conflitti mondiali. A Conversano compone la sua marcia sinfonica più famosa, Vita Pugliese, ancora oggi eseguita da tutte le bande da giro. Terminata la guerra, dirige la banda di Carovigno fino alla sua morte, avvenuta a Conversano nel 1950.

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